Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Personaggio: Pitagora
Strategie und Philosophie bei Seneca. Untersuchungen zur therapeutischen Technik in den “Epistulae morales”
indagine sulla stesura, tradizione, ordine di PST, ruolo del destinatario, adattamenti di S. al lettore del suo tempo; ricezione senecana della prassi terapeutica delle scuole filosofiche ellenistiche e suo sviluppo tra retorica e forme letterarie diverse da PST; PST come “corso di filosofia” per il controllo delle emozioni; il rapporto con Epicuro tra punti di contatto e superamento; analisi della terminologia filosofica di PST e della loro struttura
The philosopher Seneca on suicide
Il tema del suicidio pervade tutta l’opera senecana, specialmente PST e in particolar modo PST 70, una sorta di trattato sull’argomento; disaccordo con le tesi di Elsaesser (1989.53 ), che vedeva una contraddizione tra la posizione di S. e la filosofia stoica; è meglio non parlare di frattura rispetto ai precedenti filosofi stoici, ma di differenze; flessibilità, non lassismo, che tiene conto delle differenze tra popoli e situazioni; le affermazioni radicali sulla libertà umana o sul suicidio non sono in contrasto con la “patientia” del saggio
In primum Tiberii Caesaris principatum iuventae tempus inciderat: note senecane sulla cultura filosofica di età tiberiana
rilettura di PST 108 dalla quale si può tratteggiare il contesto culturale dell’età tiberiana in cui a Roma furono posti i fondamenti per una philosophia togata di ispirazione pitagorica che ebbero un ruolo anche nell’educazione di S.
Seneca, la diatriba e la ricerca di una morale austera. Caratteristiche, influenze, mediazioni di un rapporto complesso
analisi dei rapporti (e degli apporti reciproci) tra S. e la diatriba condotta attraverso l’inquadramento della tradizione bionea in lingua latina, l’evidenziazione della riscrittura retorico-stilistica di alcuni motivi da parte di S., l’esame di alcuni tra i brani o i personaggi senecani più significativi, il rapporto dell’opera senecana con la satira moralistica
Présence d’Ovide dans l’Œdipe de Sénèque: formes et significations
tra l’opera ovidiana e il teatro di S. esiste una continuità poetica e simbolica e il DPS è particolarmente evidente come S. attraverso Ovidio riesca non solo a superare Sofocle, ma anche a intrecciare una serie di paratesti ovidiani (da met., trist., Pont.) relativi al mito di Tebe
Attalus and the Others. Diatribic Morality, Cynism and Rhetoric in Seneca’s Teachers
la rappresentazione data da S. dei propri maestri permette di delineare, attraverso i tratti in essi comuni, una teoria educativa che si compone di retorica, rigida austerità dell’esempio cinico e alcuni elementi topici della diatriba
La dieta del saggio: una lettura antropologica delle prescrizioni alimentari senecane
da un punto di vista antropologico il cibo è un potente marcatore dell’identità di un popolo, così era nella Roma antica e per S., nei cui scritti i riferimenti al cibo travalicano il semplice topos letterario o il «materialismo medico» per assumere un significato simbolico-economico-morale
Posidonius and the Golden Age. A note on Seneca
le concezioni dell’età dell’oro di Posidonio e S., pur nei loro punti oscuri, sono meno distanti di quanto sembra; da un riesame dell’epistola si può concludere: 1. che i sapienti esistevano anche dopo l’età dell’oro; 2. che Posidonio non entra in contrasto con l’antico Stoa nel concepire l’età dell’oro come pre-tecnologica; 3. che forse anche i saggi dell’età dell’oro posidoniana non erano filosofi in senso stretto; 4. che S. probabilmente non intende riprendere solo la visione dell’antica Stoa quando dichiara il saggio incompatibile con l’attività materiale
Sénèque et la circularité du temps
in Seneca la storia dell’umanità, concepita sullo stesso modello ciclico della storia del mondo, è la vicenda di una perfezione originaria perduta progressivamente nel tempo (dagli uomini) e recuperata (dal saggio); secondo tale concezione, alcuni exempla romani riproducono, in una certa misura, la ciclicità temporale del mondo e dell’umanità